Mercato fortemente contestato

La racolta delle pigne in Georgia porta sempre le menti in ebollizione. È un mercato emotivo e altamente competitivo. Da un lato, i raccoglitori sono poveri e dipendono dai soldi guadagnati con le pigne e dall’altro, proprio questo è esattamente ciò che viene pubblicizzato. Rimane quindi la questione di cosa sia moralmente giusto. La cosa positiva è che tutte le aziende produttrici di sementi stanno ora prestando più attenzione ai loro raccoglitori e garantendo una scalata sicura.

Nel mondo di Facebook e Instagram, le cosidette “fake news” attirano sempre l’attenzione in quanto tali. A giorno d’oggi è difficile credere a qualcosa senza metterla in discussione cinque volte. Queste “notizie false” esistono da tempi immemorabili , perchè molte persone sono spinte dall’invidia, dall’odio e dal desiderio di ottenere un vantaggio sugli altri. Probabilmente tutti hanno già avuto a che fare con queste notizie. Questo fenomeno inizia già all’asilo.

Ad ottobre 2018 era emersa una “notizia sbagliata”, come si può tradurre il termine inglese, nel settore delle sementi. Sembrerebbe che una dipendente di un’azienda sementiera abbia scritto sulla sua pagina Facebook che c’è stato un altro decesso durante la raccolta delle pign nel paese di Ambrolauri. Il direttore del programma televisivo georgiano “bunebis kanoni” (Legge della natura) ne ha sentito parlare e ha fatto delle ricerche per produrre una relazione. Quando ha chiesto , gli è stato detto che non c’era stato un decesso e che l’autore aveva interpretato male l’ambulanza. Dopo l’intervista, il post su Facebook è stato immediatamente cancellato.

Un messagio così fuorviante su Facebook può essere molto dannoso per l’intero settore natalizio. Se si può credere alla traduzione di questa”notizia falsa” la quale diceva letteralmente che un uomo era caduto dall’albero mentre raccoglieva ad Ambrolauri perchè non indossava l’equipaggiamento di sicurezza. Inoltre, l’autore ha collegato questa morte a un’altra morte in miniera e ha chiesto allo stesso tempo se gli europei volevano un Natale con alberi cresciuti da pigne raccolti da un poveretto.

È chiaro che una cosa del genere provoca naturalmente furore. Il “Post” aveva 40 “Mi piace” e ha sollevato molte domande. Una di questa era rivolto al sindaco di Ambrolauri, Mkheidze Zviadi. Se si può credere alla traduzione, il sindaco ha spiegato che negli ultimi dieci anni non c’è stato un solo caso di infortunio mortale nelle foreste di Tlugi e Nikortsminda in cui un uomo sia caduto da un albero mentre raccoglieva le pigne.

Le altre aziende produttrici di sementi, oltre a Fair Seed, hanno fatto molto anche per l’attrezzatura di sicurezza e l’addestramento all’arrampicata dei loro  raccoglitori. Levinsen, ad esempio, ha ottenuto la certificazione ISO(Iso 9001 e IQNet SR10 – per le questioni sociali, etiche e ambientali), che garantisce sia l’origine sicura del seme ad anche la sicurezza dei raccoglitori, e che viene verificata annualmente da enti di certificazione indipendente. La tedesca PlusbaumSamen GmbH, il cui raccolto di pigne è certificato secondo le direttive UE e il Caucasus Wildplant Certification Center, controllato dall’istituto indipendente DAkkS, l’organismo nazionale di accredimento della Repubblica Federale Tedesca, fa una cosa simile. Anche in questo caso, non è solo una questione di qualità dei semi, ma di arrampicarsi sull’albero in modo allenato e sicuro.

Si tratta di un mercato altamente competitivo. Molti raccoglitori raccolgono illegalmente da impreditori individuali in qualche parte nelle foreste. Anche questi semi arrivano sul mercato. Il fatto che i raccoglitori precipitano dagli alberi e siano molto poveri è stato ripreso anche dalla Süddeutschen Zeitung lo scorso ottobre in uno dei suoi articoli. Purtroppo l’articolo comunica che ci sarebbe solo un’azienda che pagherebbe equamente il proprio personale e fornirebbe attrezzature di sicurezza.

Al momento, l’unica domanda che rimane è perchè gli altri rivenditori di sementi non mettono in evidenza in modo aggressivo il bene che anche loro, in ultima analisi, stanno facendo? In ogni caso, alcuni di loro si stanno ora defendendo dalla calunnia della “Falsa notizia” e hanno fatto causa. In generale, si dovrebbe affrontare il resconto pubblico sulla raccolta delle pigne con molto tatto e sensibilità, perchè la questione dell’origine dell’abete di Nordmann alla fine arriverà al cliente finale. Resta da vedere se questo è un bene o un male. Forse in seguito la domanda dei consumatori determinerà se le pigne proveranno dalla Georgia, dalla Danimarca o dalla Germania. E se i raccoglitori di pigne non fossero più necessari? Che darebbe loro un lavoro e un salario? Rimane una questione delicata.